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SAN LORENZO, MI AMOR E LA BOCA DI BUENOS AIRES

di Rosella De Salvia e Rolando Galluzzi, Ed. Ponte Sisto

Il TANGO Rioplatense, nasce nei primi anni del ‘900, nell’area intorno al Rio della Plata, in seguito all’incontro di differenti culture. Il Tango è oggi simbolo di confluenza e di incontro, elemento catalizzatore e risultato dell’interazione tra realtà diverse. Fenomeno che appartiene a tutta l’aria rioplatense, il tango cresce e si sviluppa in particolar modo a Buenos Aires, a La Boca, quartiere popolare e molto speciale della città.
Anche San Lorenzo, quartiere popolare e speciale della città di Roma, ha un cuore “tanguero”. Molte infatti le analogie tra questi due quartieri: dalle architetture povere dei suoi palazzi a ringhiera ( cortili e conventillos) alla natura “meticcia” della sua identità, che fortemente lo caratterizza.

Pur conservando la propria identità, dalle radici popolari e multiple, continuamente ingloba ed elabora, in una sorta di laboratorio alchemico, nuove e differenti esperienze, realizzando, con le sue storie, un risultato speciale, unico, per caratteristiche, nella metropoli romana.

San Lorenzo, mi amor” è un libro collettivo, una sorta di diario di bordo, dove hanno scritto persone e personaggi che in qualche modo hanno attraversato le strade e le piazze di questo quartiere. Una raccolta di testimonianze e narrazioni scritte dagli autori più con un approccio passionale e di coinvolgimento soggettivo che con la lucida conoscenza dei saggi storici.

La motivazione che ha portato alla realizzazione della pubblicazione, inserita nel Progetto SEGRETI E TESORI DI SAN LORENZO, promosso dalla Provincia di Roma e patrocinato dal III Municipio, risiede nell’individuazione e nella successiva valorizzazione di luoghi, attività e persone che rappresentino, per qualche verso, un patrimonio culturale per il quartiere e per la città.

San Lorenzo, Mi Amor, si compone di due sezioni

Una RACCOLTA di 50 testimonianze che sono il risultato di un impegno volontario e spontaneo di studiosi e scrittori che, vivendo e/o lavorando a San Lorenzo, con grande entusiasmo hanno collaborato alla realizzazione di questo progetto.
Una GUIDA alle attività che si sono sviluppate in questo quartiere, dagli anni 50 ad oggi.

La parole che più frequentemente ricorrono nel testo sono:
Amore 33 volte; Bombardamento, 22; Politica,24; Padre (genitore),12; Accoglienza, 10; Madre, 9;

GLI AUTORI
Claudio Abate, Giovanni Albanese, Gianni Arrigo, Giorgio Barberio Corsetti, Tiziana Biolghini, Aldo Bravi, Piero Brega, Ascanio Celestini, Davide Colantoni, Orlando Corsetti, Daniela De Dominicis, Erri De Luca, Rosella De Salvia, Francesca Del Bello, Roberto Federici, Rolando Galluzzi, Maurizio Gamba, Roberto Gramiccia, La Vorpe, Marco Lodoli, Valerio Marchi, Roberta Martinelli, Mara Memo, Sukran Moral, Achille Bonito Oliva, Renzo Paris, Marcello Pazzaglini, Daniela Perego, Lidia Piccioni, Piero Pizzi-Cannella Alessandro Portelli, Francesco Raparelli , Vito Riviello, Maurizio Rota, Teo Ruffa , Maria Sacchettoni, Andrea Satta , Stefano Scatozza, Livio Scatolini, Raquel Silva, Donato Simone, Francesco Spataro, Antonino Toso, Mario Tozzi, Un Anonimo, Uno dei Volsci, Sara Ventroni, Antonio Zollo

SAN LORENZO, BARRIO DE TANGO
Rosella De Salvia

SAN LORENZO, dicono alcuni, è un quartiere (barrio) di TANGO. Molte sono infatti le analogie tra questo quartiere e La BOCA di Buenos Aires, dove è nato il tango.
Due quartieri speciali del mondo, con un'anima popolare, risultato, ciascuno per la sua storia, di processi migratori, luoghi di incontro tra differenti realtà ed esperienze che si mescolano e si integrano.
Il quartiere de La BOCA, porto fluviale di Buenos Aires, situato sulle rive del RIACHUELO, un affluente del Rio de la Plata, può definirsi come la convergenza di intense vocazioni di un costante fare e rifare che finisce per vincere ogni avversità ed ogni circostanza. Se per un istante pensiamo a quello che ha significato per Roma il quartiere di San Lorenzo, se riviviamo la sua storia più recente, se consideriamo la sua identità coniugata alla sua romanità, ecco che due luoghi così lontani, così diversi cominciano a disvelare il loro comune tratto.
La Boca è stata molte altre cose, oltre ad aver rappresentato per oltre un secolo la porta di ingresso di Buenos Aires: centro culturale di prima grandezza per la nascente Repubblica, con l’apertura di grandi atelier di scultori e pittori italiani, che hanno impostato la scuola argentina di arti moderne.
IL TANGO, musica di Buenos Aires, trae le sue ispirazioni e le sue radici dalle Habanere, reimportate nell’America latina dalle orchestre che le avevano sviluppate nel Vecchio Continente. Ritmi africani che, fuoriusciti da Haiti, si innestano con le melodie spagnole, francesi ed i ritmi americani, che dominavano la cultura del tempo. Musicisti e virtuosi italiani che fondono con la loro sapienza i ritmi ascoltati nelle strade...
Questa musica, che unisce moderno ed antico, Africa, America ed Europa coniuga immense speranze con profonde tristezze e nostalgie.
Sulle sue note, sui suoi tempi sincopati si sviluppa una danza unica al mondo per inventiva, complessità, ricchezza di combinazioni. Eleganza misurata, ma anche sfacciata; provocazione mai volgare eppur presente, il tango raccoglie e nobilita gli umori popolari, sintetizzando una formula dall’indubbia forza coesiva tra gli emigrati di ieri e gli esuli di oggi.
Un modo di essere, di sentire, di vivere. Il tango sviluppa e sottolinea i temi ed i conflitti della vita urbana, svincolandosi - ibrido per nascita e per natura - dal folklore della sua nazione d’origine. Con il tango vanno in scena - come afferma Jorge Luis Borges - il dramma del tempo irreversibile ed i suoi corollari : distanza, assenza, oblio e nostalgia.
SAN LORENZO, ricco di storia e di tante storie, ha il cuore da “ tanguero”. Qui il passato si immerge magicamente nel presente e nel futuro. Vecchie botteghe, palazzi che portano addosso le ferite della guerra, spazi occupati, l’università, l’esercito della salvezza, locali, teatrini, studi di artisti, attività sociali, rappresentano un esempio di realtà sociale integrata, ove la condizione umana non è travolta dai ritmi alienanti della grande città, ove comunicazione e solidarietà, pur tra forti contraddizioni, sono ancora possibili.
Nodi ferroviari, archi di sopraelevate, arcobaleni ed abbracci, fanno da cornice a questo quartiere, con atmosfere e sentimenti profondamente
“ tangueri “.
Una nota curiosa, che pochi forse sanno, è che, in questo quartiere, in uno degli studi di Palazzo Cerere, esisteva una milonga.
.….Attraversando il cortile e salendo su per le geometriche scale di ferro, si arrivava nella misteriosa Milonga di Via degli Ausoni, dove già palpitavano ritmi di tanghi struggenti. Un folto pubblico affollava la sala tra melodie appassionate, abiti dalle scollature audaci, abbracci, danzatori appena atterrati da Buenos Aires. Danza, musica, luogo, contribuivano a creare un'atmosfera intensa e composta, propria del Tango Argentino, una danza sociale basata sul rispetto, l'ascolto, la reciprocità e il mistero. …..
Una notte all'improvviso è comparsa Pina Baush, nelle vesti di un'anonima ballerina!
Può capitare anche oggi, se si è fortunati, di vedere ballerini improvvisare tanghi nelle piazze o nei cortili del quartiere. Un Cortile di Piazza dei Sanniti, quello dove, furono girati i Soliti Ignoti, Il Grande Cocomero e altri film, è stato trasformato, più volte, in un vero e proprio set cinematografico, dove si rappresentava un "Conventillo Tango" con tanto di orchestra, musicalizador, bandoneon e ballerini: una vera e propria milonga di Buenos Aires, dicevano, emozionati, gli argentini presenti!!
Si ricreò, così, in quelle notti (primi anni 2000), l'atmosfera del cortile, non più luogo non luogo, ma un luogo inteso come possibilità di incontro e di piacevole intrattenimento……
Non a caso, per il Gran Ballo di Ferragosto del 2003, il sindaco Veltroni, scelse il quartiere San Lorenzo, come luogo della città dove realizzare la festa del Tango Argentino. Così il 15 agosto, in Piazza dei Sanniti, risuonarono le note del tango viejo, eseguite da un’orchestra tipica, proveniente appositamente dal Cafè Tortoni di Buenos Aires. La piazza, al buio, attraversata da rossi fasci di luce, era gremita di folla. Esibizioni e musica, mentre, dietro una finestra, il regista del film "Ballando Ballando" riprendeva quella manifestazione così particolare.


San Lorenzo
- come il Tango-
è una possibilità infinita

Articolo tratto dal libro San Lorenzo, mi amor pg 111-113

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